Mitsubishi Electric nel mondo

Evento speciale Scozia

Mettersi in gioco per combattere la pandemia Mitsubishi Electric - Livingston

Novembre 2020

James Cox e Mhairi Mallon lavorano entrambi presso Mitsubishi Electric a Livingston, in Scozia, sede di Mitsubishi Air Conditioning Europe (M-ACE). James è un operatore logistico che manovra un carrello elevatore, per caricare i prodotti da inviare agli uffici vendita. Mhairi è una Production Engineer che da due anni dirige la progettazione e l'installazione di una nuova linea di produzione.

La pandemia globale di COVID-19 ha sconvolto le vite di entrambi. Il 23 marzo 2020 il governo britannico ha annunciato un lockdown. Tutti gli stabilimenti di produzione di Mitsubishi Electric sono stati chiusi e la maggior parte dei dipendenti è stata congedata, per garantirne la sicurezza e preservarne il posto di lavoro.

Durante questo periodo di vacanza, forzata James ha deciso di fare qualcosa di costruttivo e sua moglie lo ha convinto a iscriversi alla Livingston Roundtable, un'organizzazione no profit locale. Oggi è tesoriere del gruppo e, insieme agli altri volontari, ha consegnato più di 5.500 pasti alle persone in difficoltà, donato scorte di prodotti vicini alla scadenza ai banchi alimentari locali, oltre a distribuire dispositivi di protezione personali (PPE) e disinfettanti per le mani nel Lothian Occidentale.

Nello stesso periodo, Mhairi ha lavorato come volontaria presso il Glasgow Royal Infirmary dove, per 3 o 4 volte la settimana, distribuiva PPE nei reparti, preparava e portava pacchetti di assistenza ai pazienti e organizzava videochiamate per metterli in contatto con le loro famiglie, che in alcuni casi non vedevano da più di sei mesi.

In alto: James (all'estrema sinistra) si prepara a consegnare pasti alle persone anziane e alle famiglie più disagiate del Lothian Occidentale.
In basso: Mhairi (seconda da destra) impegnata come volontaria

Il personale di M-ACE ha continuato a monitorare la situazione, attenendosi scrupolosamente alle linee guida e ai consigli del governo per garantire la massima sicurezza delle fabbrica al momento della riapertura e ridurre al minimo la probabilità di contagio.

Quando è tornata al lavoro, Mhairi ha aiutato M-ACE a prepararsi per la fine del lockdown. Insieme agli altri ingegneri, ha predisposto la fabbrica in modo da rispettare le linee guida sul distanziamento sociale, che prevedono una distanza di almeno due metri fra un lavoratore e l'altro.

In alto a sinistra: protezioni in Perspex trasparente utilizzate per la separazione fisica degli operatori
In alto a destra: stazione di disinfezione delle mani
In basso a sinistra: zona salotto della mensa
In basso a destra: sistema operativo per il monitoraggio della temperatura

Lo stabilimento di Livingston ha ripreso la produzione il 5 maggio. Quasi 500 dipendenti, come James, sono tornati al lavoro nel rispetto delle nuove linee guida. Anche se il nuovo sistema ha richiesto un periodo di adattamento, la linea è stata in grado di produrre 163 unità nelle prime 24 ore dalla riapertura. Rispettare contemporaneamente le linee guida del governo e i requisiti di produzione, garantendo standard elevati, non è stato certo semplice, ma tutti hanno collaborato per raggiungere insieme questo obiettivo.

Per James e Mhairi l'attività di volontariato durante il periodo di congedo ha rappresentato un momento di crescita. In quel momento stressante, fare il possibile per aiutare le persone meno fortunate ha dato loro una nuova carica ed entrambi sono stati ampiamente ripagati dall'orgoglio e dagli obiettivi raggiunti, oltre che dalla gratitudine delle persone che hanno aiutato.

Durante un evento terribile come questo, è importante vedere che intorno a te le persone fanno tutto il possibile per proteggere e aiutare tutti. Ma al tempo stesso è fondamentale anche pensare al futuro. Dobbiamo aggrapparci alla speranza che questo brutto momento finirà, ma anche prepararci e rimanere vigili affinché il problema non si ripresenti.


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